Si è svolto oggi nell’aula convegni del secondo lotto “La sanità che guarda al futuro” un evento dedicato agli operatori della Asl in cui è stato tracciato un resoconto dell’attività degli ultimi tre anni dell’azienda ospedaliera.
Tre anni fortemente condizionati dal Covid: non a caso è stato presentato un libro fotografico a cura di Giandomenico Pinto, direttore dell’Area distrettuale Adriatico e di quello che è stato un servizio basilare durante la pandemia, l’Ucat. Il libro, ha spiegato Pinto, raccoglie immagini scattate spontaneamente durante la pandemia, che ritraggono gli operatori nello svolgimento della loro attività. Il libro raccoglie anche le testimonianze di alcuni fra principali attori della lotta al Covid 19.
“Si concluderà a breve il mio mandato che è stato fortemente condizionato dalla pandemia. Non solo io, ma tutti noi siamo stati impegnati in una battaglia, anzi, lasciatemelo dire, in una vera e propria guerra. Nessuno di noi si è risparmiato, nessuno ha lesinato sul proprio impegno, togliendo tempo alla propria vita e alla propria famiglia, conscio che la priorità era quella di salvare vite”, ha affermato il direttore generale.
I lavori sono poi proseguiti con il vero e proprio resoconto dell’attività non relativa al Covid, sia per quanto riguarda l’attività ospedaliera che quella sul territorio. Tre anni che corrispondono al mandato svolto dal direttore generale Maurizio Di Giosia a capo della Asl di Teramo.
L’evento è proseguito con l’intervento dell’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì: “Nel momento nel quale io mi sono insediata ho fatto un’analisi di quali erano i bilanci, i costi e i disavanzi di ogni Asl e la Asl di Teramo mi sembrava la Cenerentola delle quattro aziende. I grandi risultati che noi oggi vediamo sono frutto anche di una mia attenzione volta a dare maggiori fondi e a fare maggiori investimenti. Dal 2019 sono stati destinati oltre 50 milioni in più a questa azienda e questo ha portato a quello slancio a quella possibilità di vedere oggi questi grandi risultati”.
Dopo il saluto dell’assessore regionale Pietro Quaresimale, ha preso la parola Ebron D’Aristotile, direttore facente funzione del Dipartimento sanità della Regione Abruzzo: “Tutto il lavoro fatto dipende certamente dagli operatori ma anche dal management. Ringrazio la direzione strategica per il lavoro svolto, si tratta di un management attento, competente e aggiungo locale. E forse questa caratteristica è un motivo di successo, un motivo che sta portando a questi risultati positivi”.
Il direttore generale ha concluso con una relazione in cui ha tracciato un bilancio degli anni trascorsi a capo della Asl ringraziando il personale: “A tutti coloro che quotidianamente si impegnano a dare risposte al cittadino, io non posso che dire grazie. Non mi stancherò mai di ricordare che il mio percorso professionale si è svolto tutto all’interno di questa Asl, a cui sono profondamente affezionato. Continuare a farla crescere per me è un impegno morale, che ho preso al momento del mio insediamento, nei confronti di tutta la comunità teramana. E in questo impegno ho sempre avuto al mio fianco la Regione, con cui ho avuto sempre un confronto continuo e proficuo”. Un ringraziamento che il direttore vuole rivolgere in particolare al personale del servizio ristorazione, che sta garantendo il servizio in un difficile momento di transizione.
Ma Di Giosia ha voluto anche guardare al futuro, parlando di Pnrr e di nuovo ospedale. “Con il Pnrr realizzeremo strutture di prossimità basilari nella nuova visione di assistenza sanitaria, come ospedali e case di comunità e centrali operative territoriali. Tradotto in finanziamenti, questi sono i fondi che la Regione Abruzzo per il PNRR Missione 6 ha destinato alla Asl di Teramo: 12, 8 milioni per la case di comunità, 470mila euro per le Cot, 5,7 milioni per gli ospedali di comunità e 8,9 per l’acquisto di grandi apparecchiature e altre voci fra cui la digitalizzazione, per cui in totale arriviamo a quasi 41 milioni di euro”. Sul nuovo ospedale Di Giosia ha ribadito: “E’ imprescindibile realizzare una nuova struttura, che risponda a un modello sanitario all’avanguardia, con la potenzialità di un DEA di II livello. Se vogliamo essere competitivi con le altre Asl, serve un nuovo ospedale. Diteci dove, ma deve essere nuovo. Un ospedale le cui strutture siano flessibili, al passo con lo sviluppo delle tecnologie diagnostiche e le tecniche interventistiche digitali e robotizzate. Insomma, un ospedale che sia al passo con la medicina 4.0. E’ il momento di stringere i tempi, la sanità è il futuro del nostro territorio. I fondi ci sono, grazie anche all’impegno assunto dal presidente Marsilio. E’ ora di sedersi attorno a un tavolo, per far si che Teramo abbia la dignità in sanità che le spetta”. Il direttore generale in conclusione ha chiamato sul palco gli altri due direttori, quello amministrativo e sanitario, Franco Santarelli e Maurizio Brucchi: “che mi sono stati vicini fornendo quotidianamente stimoli, suggerimenti e soluzioni. La direzione strategica ha lavorato, unita, per affrontare e vincere di volta in volta le sfide per offrire una sanità migliore”.
Ufficio Stampa ASL Teramo 16.6.2023