Conferenza stampa stamattina 9 luglio sulla realizzazione del nuovo ospedale di Teramo, con la partecipazione del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, dell’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì, del presidente della V commissione regionale Paolo Gatti e del direttore generale Asl di Teramo Maurizio Di Giosia. Il presidente Marco Marsilio ha reso noto l’invio di una nota ufficiale al direttore generale Maurizio Di Giosia, al sindaco di Teramo, Guido D’Alberto, all’assessore , Nicoletta Verì, al presidente della V Commissione in Consiglio regionale, Paolo Gatti , al direttore del Dipartimento sanità, Claudio D’Amario, e per conoscenza al ministro della salute Orazio Schillaci e al direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero Americo Cicchetti in cui viene dato l’indirizzo definitivo alla Asl per la realizzazione sul sito di villa Mosca del nuovo ospedale di Teramo.
“Prendendo atto dalle determinazioni assunte dal Comune di Teramo lo scorso 4 aprile, nelle quali è stata ufficializzata la volontà di realizzare il nuovo ospedale a Villa Mosca, – ha esordito il presidente Marsilio – possiamo finalmente dare il via alle attività di progettazione del nuovo nosocomio che, quindi, sorgerà nel sito storico. Mi preme sottolineare, però, – ha aggiunto Marsilio – che questa fase di discussione e di riflessione è culminata nel cambiamento di indirizzo da parte del Comune di Teramo con un passaggi o che ha comportato un allungamento dei tempi determinando anche la riduzione della quota di finanziamento attualmente disponibile e la necessità, quindi, di reperire nuove risorse. A tal proposito, – ha proseguito – voglio però rassicurare che la interlocuzione relativa ai finanziamenti sia con il Ministro Schillaci che con il professor Cicchetti, che ho già sentito su questi temi, è stata e sarà sempre molto costante e costruttiva e c’è piena disponibilità. La verità è che affinché il Ministero possa finanziare un progetto, è che il progetto esista”. Poi il presidente Marsilio chiarisce anche un altro punto chiave. “In particolare, – ha spiegato- non può passare senza replica puntuale al sindaco di Teramo il fatto che la Regione debba fornire risposte imputandoci mesi di ritardo rispetto alle decisioni da assumere. Al sindaco D’Alberto ricordo che, nello scorso mese di aprile, quando lui ha scritto l’ultima volta notificandoci che finalmente il Comune di Teramo aveva assunto una decisione, la Giunta regionale non era ancora costituita. Molti ricorderanno anche che più volte abbiamo sollecitato il Consiglio Comunale e il Sindaco ad assumere una decisione. Poi quando ad ottobre scorso, il Consiglio Comunale si è finalmente riunito, ha preso una decisione condizionata agli esiti dei lavori di una Commissione. Gli esiti sono arrivati solo ad aprile scorso ed a noi sono stati notificati ai primi di aprile. Perciò- ha confermato- la Regione non ha perso un solo giorno di tempo, anche perché dopo la notifica della scelta del sito, credo che sia doveroso da parte della Asl che ha l’onere di realizzare questo progetto, ma anche da parte dell’assessore e della nuova giunta fare anche i necessari approfondimenti istruttori per capire se quell’indirizzo si può seguire tecnicamente e con quale strada”.
L’assessore Verì, dal canto suo, ha sottolineato che “questo, più che storico, è un giorno importante perché contestualizza tutto il lavoro svolto negli anni precedenti. Il presidente Marsilio – ha continuato – ha elencato tutti gli atti che la precedente giunta, ma soprattutto l’attuale amministrazione comunale, ha messo in atto. È vero che, in relazione alle altre aziende sanitarie, riguardo alla realizzazione degli ospedali, siamo riusciti a sbloccare in breve tempo un procedimento fermo da anni, da più di 24 anni. E stava accadendo la stessa cosa a Teramo. Stava accadendo per via di questi conflitti, – ha chiarito l’assessore- cioè per il fatto di non volersi assumere le proprie responsabilità rispetto ad una scelta importante come quella della localizzazione di un presidio importantissimo per la Asl di Teramo. Noi come Giunta abbiamo individuato ed erogato fondi per investimenti, fondi per il personale, abbiamo assegnato risorse per l’acquisto di importanti apparecchiature sanitarie e oggi questo presidio ha tutti i requisiti per essere un presidio ospedaliero con funzioni di secondo livello, un presidio ospedaliero hub in una rete regionale importante. Non dimentichiamo – ha aggiunto- che tutte le risorse assegnate sono risorse aggiunte in maniera esponenziale rispetto a quelle che la precedente Giunta regionale aveva assegnato. Adesso sta a noi, dopo che il Comune ha deciso il sito, portare avanti il percorso nel più breve tempo possibile. È assurdo leggere che questa Giunta si tiri indietro rispetto ad un incremento di risorse, incremento che peraltro è stato già deliberato nel momento in cui noi avevamo a disposizione 41 milioni di euro”.
Paolo Gatti ha osservato: “E’ una giornata importante, in cui si avvia la procedura per realizzare il nuovo ospedale di Teramo nel sito di Villa Mosca, come voleva la comunità teramana, con l’aggiunta del fatto che il presidente Marsilio si è già impegnato a reperire ulteriori risorse che dovessero essere necessarie: questo lo sapremo solo all’esito dello studio di fattibilità. E’ una giornata importante perché è stata detta una parola chiara e definitiva sul fatto che l’ospedale nuovo di Teramo si farà e si farà a Villa Mosca, oltre al fatto che la Regione predisporrà tutto quanto necessario per la sua realizzazione”.
Il direttore generale Maurizio Di Giosia ha sottolineato che è già attivo un gruppo di lavoro all’interno della Asl dedicato alla realizzazione del nuovo ospedale. Di Giosia ha dichiarato che: “Per l’azienda sanitaria di Teramo questo è un momento importante. Come in più occasioni ho avuto modo di dire, la realizzazione di un ospedale nuovo altamente tecnologico è imprescindibile per il futuro della sanità teramana e per garantire cure di elevato standard clinico-assistenziale ai nostri concittadini. Il dibattito in città, con un confronto dialettico a cui la Asl non si è mai sottratta, ha portato a scegliere l’area di Villa Mosca per il nuovo ospedale. La nostra prima scelta non era questa, come voi ben ricorderete: l’area di Piano d’Accio aveva tutti i requisiti per la realizzazione di un ospedale con standard di altissimo livello. E nel contempo il “Mazzini” l’avremmo destinato a polo della sanità sul territorio. Ma la necessità di non perdere i fondi a disposizione e ancor più quella di assicurare in tempi ragionevoli un salto di qualità che solo una struttura moderna può assicurare alla sanità teramana, ci hanno portato a rivedere la progettualità iniziale, alla luce di quanto deciso in consiglio comunale. Ovviamente avremo caratteristiche diverse dei percorsi e della struttura sanitaria stessa, ma certamente la realizzeremo nel miglior modo possibile. Costruiremo il nuovo ospedale secondo i criteri emersi dal convegno scientifico di livello nazionale da noi organizzato proprio qui a Teramo nel gennaio scorso, intitolato “Ospedale del futuro: flessibile, tecnologico, sostenibile: I modelli organizzativi”.
Un importante momento di riflessione a cui hanno partecipato personaggi della caratura di Domenico Mantoan, direttore generale Agenas e Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, solo per citarne alcuni degli esperti di livello nazionale intervenuti. I tre requisiti che ho appena citato, cioè flessibile, tecnologico, sostenibile sono imprescindibili per l’ospedale del futuro al pari dei nuovi modelli organizzativi. L’ospedale del futuro sarà per intensità di cure. Si tratta di un modello organizzativo che porta con sé un importante cambiamento. Una nuova filosofia organizzativa che riconosce la diversità del paziente in termini di complessità del quadro clinico e dell’assistenza erogata. In questo tipo di organizzazione i bisogni dei malati assumono un ruolo centrale: ciò significa che i pazienti non vengono raggruppati per disciplina medica ma per intensità di bisogno, ovvero che pazienti con bisogni assistenziali sovrapponibili sono curati in aree omogenee. La struttura inoltre sarà flessibile, in grado di adattarsi alle nuove situazioni che ci riserverà il futuro, sia per quanto riguarda le patologie che le tecnologie. Ecco dunque che veniamo alla necessità di una continua innovazione della tecnologia. Quest’ultima migliora notevolmente la sicurezza del paziente e l’accuratezza del trattamento, l’efficienza organizzativa e infine riduce anche i costi. Il nostro nuovo ospedale sarà altamente tecnologico. Un altro aspetto da sottolineare è che l’assistenza e il ricovero in ospedale saranno riservati alle malattie gravi acute, che richiedano assistenza intensiva o chirurgia d’urgenza. Sarà un luogo di cura delle acuzie, che si appoggia solidamente alle attività territoriali che promuovono la continuità assistenziale. E qui si apre tutta la partita della rivoluzione dell’assistenza territoriale prevista dal Dm 77 e dal Pnrr.
L’ospedale, in definitiva, in una visione integrata al territorio, rappresenta uno dei nodi strategici di una rete ospedaliera connessa all’altrettanto importante rete dei servizi territoriali”.
(Simulazione nuovo ospedale)