Nel 2007 il Rapporto Nazionale Osmed evidenziava come in otto Regioni (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) la spesa pro capite per antibiotici era sopra la media nazionale, con una crescita per l’Abruzzo della Dose Definita Giornaliera (DDD) di Antibiotici che passava da 22,8 del 2000 al 24,9 del 2007.
Nel 2008 in Italia il 44% della popolazione italiana assistibile ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico con un impiego maggiore in età pediatrica e nella popolazione anziana. In particolare, 53 bambini su 100 e 50 anziani su 100 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico. Con l’avanzare dell’età aumenta la frequenza di prescrizioni ripetute di antibiotici: i pazienti, con età sino a 64 anni, che hanno ricevuto 6 o più prescrizioni di antibiotici costituiscono il 13%, questa percentuale sale al 23% nella classe di età tra i 65 e i 74 anni e diventa il 30% nella classe di età oltre i 75 anni. (fonte AIFA)
Nel 2017 viene pubblicato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, dove viene esplicitamente indicato che la diffusione di conoscenze e di informazioni corrette è un presupposto essenziale per l’uso consapevole e appropriato degli antimicrobici ed è fondamentale il coinvolgimento sia degli specialisti (medici ed altri operatori sanitari, veterinari, farmacisti, società scientifiche) sia della popolazione generale e di target specifici (pazienti, genitori, insegnanti, popolazione scolastica, consumatori, allevatori, proprietari di animali, agricoltori), la cui sensibilizzazione sul tema può contribuire a preservare l’efficacia di questi farmaci nel tempo.
Un’indagine commissionata dall’OMS e condotta in 12 Paesi tra settembre e ottobre 2015 (Antibiotic resistance: Multi-country public awareness survey. Geneva, 2015) su circa diecimila persone ha messo in evidenza una diffusa assenza di conoscenze e di percezione dell’importanza del fenomeno dell’antibiotico-resistenza per la salute pubblica. Il 64% degli intervistati ha affermato di essere consapevole che la resistenza agli antimicrobici è un problema sanitario e sociale ma di non sapere come affrontarlo. La stessa percentuale riteneva che gli antimicrobici possono essere utilizzati per curare raffreddore e influenza. Il 32% considerava corretto interrompere l’assunzione di antibiotici al miglioramento dei sintomi, piuttosto che completare il ciclo di trattamento prescritto dal medico. Secondo il 73% dei partecipanti, gli allevatori dovrebbero somministrare meno antimicrobici agli animali destinati alle produzioni alimentari.
Inoltre, gli italiani risultano essere agli ultimi posti in termini di conoscenze in materia e ultimi per la consapevolezza che l’abuso di antibiotici può renderli inefficaci (Report Speciale Eurobarometer 445 Antimicrobial Resistance – 06/2016).
“Con la febbre e il raffreddore niente antibiotici per favore!” Questo recita il materiale informativo che è stato distribuito dal personale della ASL di Teramo durante la Giornata Europea degli Antibiotici dedicata al tema dell’antibiotico resistenza per iniziativa dell’European Centre for Disease Prevention and Control con il sostegno del Ministero della Salute. I dati più recenti confermano che nell’Unione Europea il numero di pazienti infetti da batteri resistenti è in aumento e che la resistenza agli antibiotici rappresenta una delle minacce più temibili per la salute pubblica.
Per molti decenni, gli antibiotici hanno curato infezioni potenzialmente letali. Negli ultimi anni, tuttavia, l’uso non corretto degli antibiotici ha provocato lo sviluppo e la diffusione di batteri resistenti. Un batterio può dimostrarsi naturalmente resistente verso un antibiotico (resistenza naturale) o diventare resistente mediante l’attuazione di meccanismi di adattamento (resistenza acquisita). In questo secondo caso, ceppi batterici che in precedenza erano sensibili a determinati antibiotici possono sviluppare resistenza mediante modificazioni del loro patrimonio genetico. Così, quando le persone contraggono infezioni causate da batteri resistenti, gli antibiotici non sono più efficaci e la malattia può protrarsi più a lungo o persino aggravarsi. I batteri resistenti possono diffondersi in una comunità, per questo consentire lo sviluppo della resistenza agli antibiotici costituisce una seria minaccia per la salute pubblica.
L’antibiotico resistenza in numeri
Alcuni dati che sottolineano la gravità del fenomeno e l’importanza di un deciso cambio di rotta:
700.000 i decessi nel mondo dovuti alle infezioni resistenti
25.000 morti ogni anno in Europa a causa di infezioni sostenute da batteri resistenti agli antibiotici.
30-60%dei batteri che causano infezioni ospedaliere in Italia sono resistenti agli antibiotici di prima scelta.
51% degli italiani pensa che gli antibiotici siano efficaci contro il raffreddore.
9%degli italiani assume antibiotici senza prescrizione medica.
10 milioni di decessi annui secondo la proiezione al 2050 che farebbe diventare le infezioni da batteri resistenti la principale causa di morte nella popolazione mondiale
(Fonte ISS 2016)
Non funzionano contro i virus!!!
Gli antibiotici NON sono efficaci contro le infezioni causate da virus come i normali raffreddori o l’influenza. Nella maggior parte dei casi il vostro sistema immunitario sarà in grado di combattere le infezioni più semplici. L’assunzione di antibiotici non vi aiuterà a guarire, né ad evitare che i virus vengano trasmessi ad altre persone. Se avete un raffreddore o l’influenza abbiate cura di voi stessi, bevete molti liquidi in modo da evitare la disidratazione, chiedete al vostro medico informazioni su terapie non antibiotiche per alleviare i sintomi che accusate, come ad esempio naso chiuso, mal di gola, tosse ecc
Efficaci contro i batteri
Gli antibiotici agiscono molto efficacemente uccidendo o bloccando la riproduzione dei batteri. Essi non hanno azione antinfiammatoria, non abbassano la febbre, non riducono il dolore. Esistono più tipi di antibiotici, ciascuno con le proprie caratteristiche, più efficaci contro alcuni batteri e meno su altri, di conseguenza l’antibiotico efficace per debellare una malattia non sempre è adatto anche per curarne altre. Per questo quando deve prescrivere un antibiotico il Medico decide qual è il più appropriato solo dopo aver eseguito nel modo più preciso possibile la diagnosi della malattia.
Prendetevi tempo per guarire
Per la maggior parte delle malattie invernali serviranno due settimane per veder sparire i sintomi. Allora è bene cercare di aver cura di sé senza utilizzare antibiotici.
Durata indicativa dei sintomi negli adulti
- Otite Fino a 4 giorni
- Mal di gola Fino a 1 settimana
- Raffreddore Fino a 1 ½ settimane
- Influenza Fino a 2 settimane
- Naso che cola o naso chiuso Fino a 1 ½ settimane
- Sinusite Fino a 2 ½ settimane
- Tosse (dopo un raffreddore) Fino a 3 settimane
Se i sintomi persistono o se sei preoccupato, la cosa migliore è rivolgersi al tuo medico.
(Fonte European Centre for Disease Prevention and Control)
Seguite sempre la prescrizione medica
Quando il medico vi prescrive una terapia antibiotica, seguite le sue indicazioni per ridurre al minimo il rischio di sviluppare batteri resistenti. Se non seguite correttamente le istruzioni del medico, ad esempio abbreviando la durata della terapia, assumendo una dose inferiore a quella indicata o non osservando il corretto intervallo di tempo prescritto dal vostro medico, i batteri possono diventare resistenti agli antibiotici.
I batteri resistenti possono permanere all’interno del vostro corpo, ma possono anche essere trasmessi ad altri individui. In questo modo voi ed altri potete correre il rischio di non rispondere agli antibiotici la prossima volta che ne avrete bisogno.
Non conservate gli antibiotici avanzati
Non utilizzate di vostra iniziativa farmaci prescritti ad altre persone, o avanzati da precedenti cicli di cure perché potrebbero essere inutili e dannosi.
Non riutilizzate o conservare la quantità di antibiotico eventualmente avanzata dopo aver terminato il ciclo di terapia prescritta.
Non date ad altri un antibiotico prescritto per voi: la prescrizione dell’antibiotico si basa su una valutazione medica specifica per ogni singolo paziente.
L’antibiotico resistenza è un problema di tutti, fate la vostra parte
Tutti possono e devono contribuire a far sì che gli antibiotici continuino ad essere efficaci seguendo poche e semplici regole per un loro uso responsabile. Gli antibiotici si devono utilizzare solo se necessario, perché un uso eccessivo può rendere i batteri resistenti e assumere antibiotici quando non sono necessari non serve a guarire.
Fermando lo sviluppo di batteri resistenti si mantiene l’efficacia degli antibiotici, che potranno essere usati dalle generazioni future.
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